Il progetto
I congressi per la salute sono un progetto nato nel marzo 2021, a un anno esatto dall'avvento della pandemia da Covid-19, con l'idea di superare l'isolamento che caratterizza le tantissime lotte locali che difendono il diritto alla salute. Mentre infatti la diversità di queste lotte costituisce un valore carico di potenziale trasformativo, è proprio la loro dis-connessione a impedire un'effettiva e reale trasformazione della mondo in cui viviamo.
Speriamo che la modalità convegnistica/congressuale possa costituire una buona metodologia pratica per favorire il confronto e fare emergere un nuovo modello di salute, e quindi di società, in netta opposizione al modello neoliberale di sanità mercificata che ha dimostrato il proprio fallimento durante il periodo pandemico.
I congressi
I congressi per la salute chiamano a raccolta tutte le soggettività, collettivi, individui, militanti e realtà associative che, pur nella loro rispettiva diversità, ambiscono ad una società in cui il diritto alla salute venga liberato dalle catene della mercificazione impostele dal modello neoliberale. La molteplicità di vedute di tutte queste soggettività è riconosciuta come un valore, che proprio attraverso l'interconnessione e il confronto crediamo possa essere in grado di trasformare realmente il mondo in cui viviamo.
Con riferimento all'opera di strategia rivoluzionaria Inventare il futuro (A. Williams, N. Srnicek, 2015), i congressi per la salute:
- al fine di superare l'"immediatezza temporale", non costituiscono momenti isolati, ma si ripetono con periodicità nel tempo al fine di favorire una connessione collettiva permanente. Prevediamo dunque un congresso per la salute ogni 6 mesi.
- al fine di superare l'"immediatezza spaziale", hanno una visione di tipo nazionale e transnazionale, resa tuttavia possibile attraverso una focalizzazione che parte e pone al centro le vertenze locali.
- al fine di superare l'"immediatezza concettuale", infine, ambiscono ad una trasformazione reale del mondo in cui viviamo. Ciò è possibile solo riconoscendo la natura profondamente complessa del sistema in cui siamo immersi, tale per cui diventa necessario produrre (e inventare) nuove visioni, alternative, forme di organizzazione e percorsi di mobilitazione.
Un'ecologia plurale connessa
Con l'ambizione che questi congressi portino a risultati nel lungo termine, incoraggiamo una metodologia fondata sul concetto di "ecologia organizzativa": ogni soggettività è caratterizzata da valori specifici e da motivazioni particolari che la spingono ad agire su un fronte chiaro, con modalità storicamente costruite e con competenze uniche rispetto alle altre soggettività. Questa diversità è un valore inestimabile: piuttosto che soffocarla in nome di una sovra-ordinata identità comune (come ad esempio avviene quando la diversità viene sintetizzata in un "fronte comune"), incoraggiamo una visione che ponga al centro proprio questa diversità e riesca, attraverso il potere della connessione, a costruire un'ecologia di organizzazioni capaci di muoversi nomadicamente su fronti diversi e con metodi diversi, seppur verso un orizzonte comune.