La battaglia del Coordinamento per il Diritto alla salute - Monza Brianza
Presentaci la tua realtà
Il coordinamento si è formata per un'iniziativa che abbiamo ottenuto un sabato del mese di febbraio davanti l’ospedale di Monza e contemporaneamente davanti a quello Desio per sollecitare l’attenzione dei cittadini sulla realtà che si stava delineando e sulle carenze gravissime che derivavano dall’applicazione della legge 23 2015 sulla mancata risposta della regione Lombardia, almeno allora, ai rilievi che erano stati fatti dal ministero della salute attraverso l’Agenas. Questa è la prima iniziativa che siamo riusciti a fare pubblicamente.
Quali sono i tre punti fondamentali della vostra lotta?
Sicuramente il primo punto è il ripristino dell’obiettivo originale della legge 883 che riguardava il servizio sanitario nazionale come universalità di funzioni. Quella attuale è invece all’insegna della privatizzazione dei servizi con una assenza di centralità del ruolo della regione. Quindi in sostanza il ripristino della sanità pubblica.
Secondo il ripristino del servizio sanitario territoriale che in Lombardia è parecchio carente.
La terza rivendicazione è che i servizi territoriali siano rilanciati a partire da quelli di medicina generale e di base.
Quali pratiche ritieni necessarie per ottenere ciò?
Innanzitutto credo bisogni adeguatamente informare la popolazione pensando non di risolvere semplicemente il proprio problema ma creando consapevolezza sulla sanità come cosa pubblica e universale.
Cosa ti aspetti dai congressi per salute che riuniranno centinaia di realtà diverse?
Noi ci aspettiamo la possibilità intanto di formare una consapevolezza collettiva e su questo coinvolgere anche le formazioni politiche tradizionali. Vorrei ci fosse un forte investimento nell’informazione e nella formazione. Spero di riuscire a creare una rete di tutte le esperienze per agire efficacemente per un servizio sanitario pubblico universale.