Ad un anno dall' occupazione simbolica della clinica, la campagna "Riapriamo Villa Tiburtina" organizza Giovedì 7 Aprile in via casal de' pazzi 16 a Roma, una "passeggiata rumorosa" per le vie del quartiere per esigere l'apertura dell'importante centro medico romano.
Villa Tiburtina era un punto di eccellenza per la diagnosi e la riabilitazione delle malattie polmonari. Al piano terra ospitava la Asl, a quelli superiori reparti di Fisiopatologia respiratoria e di Neurologia/Neuropsichiatria. L’edificio era stato lasciato in eredità, insieme ad altri patrimoni, da Eleonora Lorillard Spencer Cenci all’Università La Sapienza, per la costituzione della Fondazione che porta il nome della nobile. La fondazione, si legge sul sito, “ha come finalità l'attività assistenziale integrata con quella didattica e di ricerca scientifica nel settore delle malattie del distretto toracico”.
La clinica ha funzionato fin dagli anni Sessanta come sede distaccata dell’ospedale universitario Policlinico Umberto I. Poi nel 2008, anno in cui la sanità del Lazio viene commissariata per un debito di 2 miliardi di euro e sottoposta a un piano di rientro con tagli e blocco del turnover che durerà undici anni, la struttura viene smantellata. Prima l’ambulatorio della Asl, poi i piani superiori. Nel 2012 chiude definitivamente e oggi ospita solo alcune attività del dipartimento di Neurologia e Psichiatria dell’Università La Sapienza.
Sono oltre due anni che si è palesata la cruciale esigenza della riapertura di questo importante centro sanitario per tutti i cittadini , per questo che la campagna "Riapriamo Villa Tiburtina" lotta da più di due anni e in vista della giornata mondiale della salute, invita tutti i cittadini a lottare insieme , giovedì 7 Aprile in via casl de' pazzi 12 a Roma.
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