Progetto collettivo che nasce come sogno e come progetto alla fine del 2017, prevede la creazione di uno spazio dove costruire una città ideale in ricordo di Olol le cui fondamenta saranno CULTURA, SALUTE, DIRITTI.
Presentaci la tua realtà e i valori che la rappresentano
Nasce come progetto alla fine del 2017 a seguito della scomparsa di Olol Jackson. L’idea era quella di costruire uno spazio che cercasse di portare avanti le battaglie che il nostro compagno aveva iniziato in difesa degli ultimi.
Abbiamo subito individuato come lotta primaria quella del diritto alla salute perché vedevamo sempre più articoli che mettevano in evidenza come una fetta importante della popolazione rinunciasse a visite e servizi per motivi economici e lunghe liste d’attesa e ci aveva colpito molto che in veneto, dove in teoria nell’immaginario comune c’è molto benessere, il numero di veneti che denunciano tali disservizi sono circa 700.000. Da lì è nato un lungo processo per cercare di ridurre in concreto questo gap.
Il sogno è sempre comunque stato quello di acquistare uno spazio in cui accogliere progetti sulla e sulla cultura. Nel 2018 riusciamo a vincere un’asta e a concretizzare questo sogno.
Per quanto riguarda la salute, da marzo 2018, all’interno del sogno di Coracol è nato un gruppo di lavoro che abbiamo chiamato Sorte il quale coinvolge sia il personale medico sanitario che la popolazione.
Quali sono le tre rivendicazioni principali nel tuo territorio per la vostra lotta?
La prima rivendicazione, più generale, è quella di riqualificare la salute e la sanità sul territorio, renderla accessibile per tutti e l’espulsione del medico di base. Quindi collegata alla seconda rendere il sistema sanitario sul territorio regionale e nazionale paritario, anche per gli operatori e fare informazione anche per i più giovani.
La terza, come per altre organizzazioni, è quella di tenere sotto traccia il sistema nazionale e monitorare tamponi e vaccini
Con quali metodologie credi si possano raggiungere questi obiettivi?
Su tamponi e vaccini ci siamo mossi sotto traccia, ovvero abbiamo partecipato a tavoli di centralità istituzionali, abbiamo fatto pressioni e spinto sul nostro piano anche offrendo la nostra struttura e il nostro personale. In generale siamo convinti che da soli non si vada da nessuna parte, quindi per noi è essenziale la collaborazione e lo scambio di informazioni e risorse. Nella pratica l’ideale sarebbe costituire un'assemblea nazionale per riunire più realtà ed agire direttamente su tutto il territorio italiano.