Intervista a Gabriele Raise di USB Sanità
Come prima domanda inizierei col presentarci la tua realtà
USB Sanità è la parte organizzativa del sindacato USB che organizza, ragiona e detta le strategie di politica sindacale del comparto dei lavoratori della sanità. Siamo organizzati con un coordinamento nazionale, come tutta USB non ha segretari ma organismi di tipo orizzontale, e poi ha un esecutivo più ristretto che attua le strategie del coordinamento. Come USB siamo presenti in tutte le regioni, con le concentrazioni più alte in Lombardia, in Veneto, in Toscana, in Lazio e in Campania e a differenza di altri sindacati non organizziamo i medici ma tutto il resto del comparto della sanità.
Quali sono le rivendicazioni principali della vostra lotta?
Le rivendicazioni che portiamo avanti sono trasversali a tutte le regioni perché purtroppo il sistema sanitario nazionale in sè non esiste più e sono: le assunzioni stabili quindi riprendersi quelle assunzioni che sono andate perse in vent’anni di massacro sociale; la sicurezza nei luoghi di lavoro perché la pandemia ha dimostrato che le grosse falle della sicurezza nel settore, a cominciare dal piano pandemico che mancava; terzo vogliamo un contratto che valorizzi il lavoro dei sanitari che è sottopagato, non è solo una questioni di soldi ma anche di regole perché è il sistema che ha preso i peggiori meccanismi dell’industria privata e li ha applicati in campo pubblico.
Cosa è necessario fare per raggiungere questi obiettivi?
Per noi la lotta sindacale è prassi, che sia lo sciopero, che sia la presenza, che sia il presidio, che sia il tentare di parlare con gli utenti, tutta l’azione è assolutamente fondamentale per portare anche fuori i problemi di un azienda. A fianco noi ci mettiamo anche la trattativa ma senza la partecipazione dei lavoratori non è trattativa bensì accordi al ribasso.
Cosa ti aspetti dai congressi della salute?
Noi ci approcciamo in maniera cauta perché vogliamo intanto capire esattamente scopi, realizzazioni e chi sono i nostri compagni di viaggio. Porteremo il nostro contributo come abbiamo fatto sempre in ogni iniziativa, ci aspettiamo un ampio confronto e che si capisca l’unione di intenti.