Antonella De pasquale, tecnico della prevenzione, racconta la sua esperienza nella lotta per il diritto alla salute
Presentati, raccontaci la tua esperienza di lotta nella salute
Da qualche anno sono iscritta a Medicina Democratica che a sua volta fa parte della rete Campagna dico 32.
Ho fatto parte per molti anni (2000-2016) del comitato locale contro l'inceneritore di Pisa trovandomi a collaborare con la rete nazionale rifiuti zero e con gli altri comitati presenti in regione contro gli inceneritori: considero queste lotte all'interno delle lotte sulla salute in quanto la prevenzione delle malattie e l'azzeramento delle morti evitabili dovrebbe essere il primo obiettivo di salute.
In occasione della costruzione dei nuovi ospedali toscani in project financing e della modifica della legge regionale di riordino della sanità toscana del 2015 che accorpava le ASL e produceva 2000 esuberi, ho collaborato con i comitati sia di Lucca che di Pisa e ho partecipato alla raccolta di firme regionale per il referendum abrogativo.
Sono iscritta ad un sindacato di base, ma non faccio attività sindacale.
Quali sono i 3 punti più importanti / le 3 rivendicazioni prioritarie da raggiungere secondo te?
- Superamento dei DRG rafforzando i metodi di pianificazione territoriale e nazionale sui bisogni di salute tramite la partecipazione dei movimenti di lotta con SSN e Università. Ricollocazione delle tematiche ambientali e sociali all'interno del SSN e del dibattio sulla salute.
- Lotta contro la sanità privata e convenzionata con ricollocazione delle risorse all'interno del SSN
- denuncia e lotta contro l'utilizzo della sanità come forma di espropriazione dei corpi e di dominio.
Una domanda che vuole mettere in luce l'aspetto strategico/metodologico della lotta. Quali sono secondo te le metodologie/forme di lotta che dovrebbero essere intraprese per realizzare queste rivendicazioni?
Tutte quelle necessarie. Non ho ricette. Sono disposta ad ascoltare.
Nel breve termine sarebbe utile organizzare una grande manifestazione nazionale, ma non è facile.
Per quanto riguarda gli obiettivi esposti sopra, potrebbe essere utile creare osservatori come precursori di partecipazione alle politiche sanitarie, per supporto a rivendicazioni specifiche ed anche come luoghi di confronto e discussione. La strutturazione ed organizzazione degli osservatori dovrebbe essere trasversale da un piano locale, regionale, nazionale e anche sovranazionale (people's health movement). Non è facile.
Cosa ti aspetti dal congresso nazionale per la salute di novembre?
Superamento del localismo, circolazione dei contenuti (anche in senso intersezionale), conoscenze e contatti. Imparare.
Iscritta a Medicina Democratica, lavora in una USL della Toscana nei controlli sulla sicurezza sul lavoro. Ha fatto parte per molti anni (2000-2016) del comitato locale contro l'inceneritore di Pisa.